Criptovaluta
Descritto come «il più grande caso di criminalità finanziaria della storia», al centro della trama Ilya “Dutch” Lichtenstein e Heather Morgan, due giovani imprenditori tecnologici, che si sarebbero resi protagonisti del furto di circa 120.0 Recensione completa del casinò 1Red 00 Bitcoin, con un attacco informatico nel 2016 alla piattaforma Bitfinex, leader mondiale nell’exchange di criptovalute.
La quotazione Netflix Tokenized Stock Defichain si basa sulle transazioni che avvengono su tutte le piattaforme. Non esiste un tasso di cambio globale di riferimento di Netflix Tokenized Stock Defichain. Il volume degli scambi e la liquidità variano da una piattaforma all’altra e tali differenze influiscono sul prezzo.
In fase di sviluppo il progetto legato al racconto del più grande caso di criminalità finanziaria della storia, che pochi giorni fa ha portato all’arresto a New York di una giovane coppia, che potrebbe rischiare fino a 20 anni di carcere
L’euro digitale è una criptovaluta
Attualmente, l’euro digitale è in fase di preparazione. La BCE ha avviato una fase di indagine nell’ottobre 2021, durata due anni, per esplorare le possibili caratteristiche e implicazioni dell’euro digitale. Successivamente, il 18 ottobre 2023, la BCE ha deciso di avviare una fase di preparazione, che durerà due anni, fino alla fine del 2025. Al termine di questa fase, il Consiglio direttivo della BCE deciderà se procedere con l’emissione dell’euro digitale. Se la decisione sarà positiva, l’euro digitale potrebbe essere introdotto nel 2026.
L’euro digitale funziona attraverso un portafoglio digitale, gestito da intermediari finanziari come le banche. Gli utenti possono depositare e prelevare euro digitali, utilizzandoli per effettuare e ricevere pagamenti. I wallet digitali permetteranno di conservare la moneta fino a un limite massimo prestabilito, con la possibilità di trasferirlo su un conto bancario a scelta dell’utente.
La sua introduzione si rende necessaria per diversi motivi: innanzitutto, risponde alla crescente digitalizzazione dell’economia europea e alle mutate esigenze di pagamento dei consumatori, che si orientano sempre più verso soluzioni digitali. Serve anche a garantire la forza e l’autonomia dell’economia europea, fornendo un’alternativa ai sistemi di pagamento privati e non europei, e garantendo che le transazioni rimangano all’interno dell’economia europea. Inoltre, sostiene gli obiettivi strategici dell’Unione Europea in termini di innovazione digitale e integrazione finanziaria.
Com’è noto, già da tempo la Banca Centrale Europea ha intrapreso un progetto per sviluppare una CBDC (ovverosia, una Central Bank Digital Currency) all’interno dell’area Euro – progetto che ha preso il nome di “euro digitale”.
Forse è sulla base di quest’ultima considerazione che si può valutare il “clima” complessivo che la Banca Centrale Europea sembra avere nei confronti del mondo crypto in generale, e di Bitcoin in particolare – clima certo non favorevole, anzi.
Il settore dei pagamenti digitali è certamente il più interessato all’arrivo dell’Euro Digitale. Sono già tante le banche centrali che si stanno muovendo per il rilascio di valute digitali. Nei piani della BCE un sistema sicuro e affidabile può far funzionare in modo efficace le economie europee e conquistare la fiducia dei consumatori.
Criptovaluta digitale
«Le criptovalute possono rappresentare una minaccia per la stabilità finanziaria globale a causa delle loro dimensioni, dalla loro vulnerabilità strutturale e della crescente interconnessione con il sistema finanziario tradizionale.»
Il token nativo DUM, che al momento ha un valore di 0,00007 dollari, è al centro di questo progetto che raccoglie fondi attraverso meme provocatori basati su caricature di Donald Trump e di Kamala Harris.
Dal 2018, il governo cinese ha costantemente ostacolato e ristretto il mining di criptovaluta. Con l’ultimo provvedimento a maggio 2021, le autorità della provincia del Sichuan hanno ordinato la chiusura di tutte le imprese che si occupano di estrazione di criptovalute. L’esodo verso paesi con abbondanza di elettricità proveniente da fonti rinnovabili come l’idroelettrico e il solare ha favorito nel corso degli anni paesi come il Canada e l’Islanda, ma anche Stati USA a trazione principalmente fossile stanno implementando programmi per l’insediamento di attività di mining di criptovalute.
Questo processo comporta un consumo molto alto di elettricità, che ha un impatto sull’ambiente: per ogni singola transazione si consumano intorno ai 150 kWh che equivalgono a circa 20 euro, per questo i minatori sono localizzati in paesi come Cina, la Mongolia e l’Ucraina, luoghi dove l’elettricità ha un costo inferiore.
L’adozione di CBDC contribuirà a legittimare ulteriormente le criptovalute agli occhi delle istituzioni governative e degli utenti, fungendo da ponte tra i sistemi finanziari tradizionali e quelli decentralizzati.